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Inaugurato il Comitato regionale per Mazzoli Segretario

Il centrodestra tutti i giorni litiga, fa ripicche e ricatti. Berlusconi se la prende con la magistratura e intanto il paese reale sta male, ha un sacco di problemi. È ora di occuparsene ma noi siamo sempre in mezzo ai problemi di Berlusconi che attacca le procure. Ma gli italiani hanno altri problemi. Mi chiedo come sia possibile continuare cosi“.

Lo ha detto Pier Luigi Bersani partecipando all’inaugurazione del comitato romano di Alessandro Mazzoli, candidato della sua mozione alla segreteria del Pd Lazio. “Sono orgoglioso – ha detto il responsabile Economia del partito – di avere una dozzina di candidati alle segreterie regionali che sono sotto i quarant’anni: non me ne sono inventato nessuno, sono giovani ma di lungo corso“.

Bersani ha ribadito di essere “contrario al tema vecchio-giovane: gli italiani non ci capirebbero perché sono governati da un uomo di una certa età e per loro non è un problema. Tocca a noi far girare la ruota perché a poco a poco i giovani prendano la barra del timone e introdurre un meccanismo che li scelga non per cooptazione ma per merito“.

Sulla situazione amministrativa nella città capitolina, il responsabile Economia del Pd ha detto di non aver registrato “cose particolari o novità“, mentre Mazzoli ha notato che “dopo un anno e mezzo di governo Alemanno la città è ferma, non è stata intrapresa alcuna iniziativa seria per lo sviluppo della città. Non ci sono opere pubbliche importanti in campo“.

Come se non bastasse – ha proseguito il presidente della provincia di Viterbo – nell’Urbe “il clima è più pesante con episodi gravi di violenza e intolleranza che danno il segno di una regressione civile e culturale che non sono propri di una città come Roma. Dobbiamo essere pronti a mettere in campo un nuovo governo di centrosinistra“.

Bersani ha aggiunto sul tema che sarebbe necessario tornare a “considerare le città come luoghi di vita e di lavoro e a riprendere i contatti con questi luoghi. Poi ci vuole una grande idea di città. Con tanta fiducia bisogna mettersi a lavorare” e rendere l’esperienza di Alemanno “una parentesi“.

Sulla dialettica interna al partito sul congresso e alle primarie, Bersani ha detto che la discussione congressuale “merita più rispetto da parte degli organi di informazione perché metterà in campo energie nuove. Non facciamo un congresso perché abbiamo delle beghe, ma perché siamo un partito senza padrone: siamo come una famiglia: i problemi vengono quando non si discute mai, e noi in questi due anni abbiamo discusso poco“.

Bersani ha anche riaffermato che “non facciamo un congresso perché abbiamo delle beghe, ma perché siamo un partito senza padrone. Non ho mai pensato che potesse esistere il partito di un uomo solo. Un partito è una comunità di protagonisti, non di supporter, che devono discutere per poi decidere. Non dobbiamo litigare, ogni candidato deve dire cosa vuole cambiare e poi saranno gli elettori e gli iscritti a decidere“.

Dal candidato alla segreteria nazionale del Pd arriva una secca smentita alla voce secondo la quale sarebbero intercorsi accordi tra lui e un altro dei concorrenti alla guida del partito: “Agli organi di informazione chiedo rispetto – ha detto Bersani – non stiamo discutendo di poltrone, ma su come strutturare meglio la nostra proposta politica“. (fonte www.bersanisegretario.it)

Più info su www.mazzolisegretario.it

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