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Rosy Bindi a Viterbo in sostegno di Mazzoli

“Sono qui per fare un grande in bocca al lupo a Mazzoli. Per noi, la squadra dei segretari regionali è importante quanto le elezioni del segretario nazionale”. Sono le parole di Rosy Bindi, vice-presidente della Camera, ieri a Viterbo per sostenere la mozione Bersani e la candidatura di Alessandro Mazzoli alla segreteria regionale del Partito democratico. A intervistare Bindi e Mazzoli, Tommaso Labate, giornalista de “Il riformista”.

Sollecitato dalle domande di Labate, Mazzoli ha ribadito le sue linee programmatiche per il Lazio. “Ritengo – ha spiegato – che per il futuro del Pd non sia sufficiente qualche aggiustamento nella continuità. Dopo le Europee, non è stato serio dire che tutto sommato non era andata male. Credo, quindi, che innanzitutto questo primo congresso sia l’occasione per costruire materialmente il Pd, radicarlo nella società. Un partito organizzato non significa guardare al passato. E’ anzi la condizione per essere utili al Paese e ai territori. In secondo luogo, non condivido chi parla di un partito post-identitario, quindi senza storia. Dobbiamo invece unire le storie del riformismo italiano che, se stanno insieme, creano la vera novità e la vera alternativa al centrodestra. Occorre, poi, che il partito riparta da un punto di vista, quello dei più deboli, rimettendo al centro della sua azione il lavoro come condizione per essere cittadini nel pieno dei propri diritti”.

“Per il Lazio – ha detto infine Mazzoli – occorre guardare a un’ulteriore questione: il riequilibrio dello sviluppo tra Roma e il resto dei territori. L’aver chiesto a me di concorrere per la segreteria regionale è anche una manifestazione della volontà di affrontare questo nodo, partendo dalla mia esperienza maturata proprio sul territorio. Il Pd nel Lazio è una forza di governo all’interno di una coalizione di centrosinistra. Lo è in Regione, in diverse Province e in molti Comuni. Dentro la sfida nazionale, dobbiamo creare le condizioni affinché il Pd sia espressione di uno sviluppo regionale nel cui ambito i diversi territori abbiano un rapporto positivo con Roma. In questo senso, il lavoro intrapreso da Marrazzo alla guida della Regione merita di continuare. E noi ci impegneremo affinché questo avvenga”.

Bindi ha quindi ribadito i motivi del suo sostegno a Pierluigi Bersani come segretario nazionale del Pd. “Serve – ha dichiarato – un partito polare che certo fa le primarie, ma poi diventa anche una realtà radicata, sta cioè dove le persone vivono, in mezzo ai loro problemi. E da questo punto di vista, la mozione Bersani è la più valida e coerente. Il Pd deve essere un partito popolare, capace di rappresentare un’alternativa innanzitutto culturale a Berlusconi. Un’alternativa che sia frutto di un’elaborazione e di un approfondimento condivisi, a partire da una precisa linea politica su tutte le questioni. Sono queste le condizioni per creare un partito con l’ambizione di parlare a tutto il Paese”.

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