“A Febbraio prossimo 76 lavoratori assunti a tempo indeterminato dalla Argol, società italiana di logistica che lavorano a Fiumicino per Alitalia Cai, rischiano di rimanere senza lavoro. Agli inizi dell’anno nuovo Alitalia ha deciso di internalizzare il servizio di smistamento bagagli ricorrendo a lavoratori assunti direttamente dall’azienda, ma con contratti capestro a tempo determinato. Un comportamento degno di una compagnia aerea da quarto mondo. Tante professionalità, lavoratori con un’età media di 45 anni che in 18 anni di lavoro si sono formati all’interno del settore logistico delle aviolinee rischiano così di essere licenziate senza poter nemmeno usufruire della cassa integrazione. Nell’audizione che si è svolta stamattina abbiamo chiesto ad Alitalia di smetterla con la politica piratesca che usa i dipendenti come merce da acquistare al miglior prezzo, privandoli di ogni forma di diritto. La ex compagnia aerea italiana sta ignorando un patto con i sindacati che prevede la salvaguardia del lavoro per i dipendenti di società collegate all’indotto. Ringraziamo il prefetto di Roma che è prontamente intervenuto sulla vicenda convocando per il 30 Dicembre un nuovo tavolo per imporre ad Alitalia un atteggiamento consono a una grande azienda. Oggi in Commissione Lavoro abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo permanente sulla questione Alitalia che sta diventando un’emergenza sociale per migliaia di lavoratori della nostra regione.
D’ANNIBALE, FOSCHI: IMPEDIRE IL LICENZIAMENTO DEI 76 DIPENDENTI DI ARGOL-ALITALIA
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