”La mia candidatura alla segreteria regionale del Pd, per il modo in cui e’ avvenuta e per le molte espressioni del partito che la sostengono, puo’ diventare un laboratorio nazionale”. Lo ha detto a Viterbo Enrico Gasbarra, presentando la sua sfida per le primarie democratiche nel Lazio. ”Il mescolamento di esperienze e culture che mette insieme possono finalmente far nascere un partito unito, non piu’ rinchiuso in se stesso, propositivo, dinamico, che si lasci alle spalle, pur senza ripudiarle, le storie individuali di tutti noi”, ha affermato il deputato del Pd ed ex presidente della Provincia di Roma ”Giuseppe Fioroni ed io – ha sottolineato Gasbarra – veniamo dal mondo cattolico, siamo orgogliosi delle nostre origini e le difenderemo in ogni sede. Tuttavia, siamo impegnati a costruire, insieme a coloro che hanno storie e altri vissuti, a costruire una cultura nuova, originale, comprensiva, che accolga ognuno. La cultura dei democratici”. Gasbarra ha poi ricordato che a Roma, all’epoca della Giunta comunale rosso-verde di Francesco Rutelli, comincio’ il dialogo che poco dopo porto’ alla nascita del primo Ulivo in Italia. E che si concretizzo’ con il secondo mandato dello stesso Rutelli a sindaco di Roma, ha ricordato. ”Dobbiamo ai romani e alle province del Lazio – ha concluso – un gruppo dirigente democratico unito, che sappia mettere in campo tutte le energie per la riscossa su una destra che, da Berlusconi ad Alfano, da Alemmano e Polverini, e’ interessata soltanto a come vincere e non al perche’ vincere”.
GASBARRA A VITERBO: LA MIA CANDIDATURA E’ UN LABORATORIO NAZIONALE CHE SPARIGLIA LE ALLEANZE CONGRESSUALI
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