“Dopo la nostra denuncia i carabinieri del Nas hanno visitato questa mattina il Pronto Soccorso del S. Camillo. Un sopralluogo finalizzato a verificare agibilità e sussistenza degli spazi minimi indispensabili all’attività di medici e infermieri. A quell’ora, verso le 10, il Pronto Soccorso non presentava particolari situazioni di criticità, ma già alle 12 non c’erano più posti liberi. L’emergenza continua, come prosegue in tutti i più grandi dipartimenti d’emergenza degli ospedali di Roma e del Lazio. Al S. Giovanni come al Pertini, al Policlinico Umberto I come a Tor Vergata. Qui, ormai da tempo, il caos è cronicizzato, tanto che nei locali del PS i malati restano anche per settimane e i parenti devono portare il pranzo da casa perché l’ospedale spesso non ha le risorse necessarie per garantire i pasti a tutti i degenti. Proprio oggi un signore di 82 anni, cardiopatico, dopo sei giorni passati in lettiga al Pronto Soccorso di Tor Vergata ha trovato un posto letto, ma in gastroenterologia. La situazione è drammatica, ha superato tutti i livelli di guardia. Non è possibile accettare tutto questo come fosse la normalità. La Presidente Polverini, tra gli innumerevoli impegni, trovi il tempo per mettere in campo provvedimenti urgenti per cancellare questa vergogna. Che non è patrimonio del S. Camillo, ma tratto distintivo di tutti i PS dei grandi ospedali romani e regionali”.
MONTINO: NAS AL S. CAMILLO. A TOR VERGATA SEI GIORNI AL PS PRIMA DEL RICOVERO
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