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OLIMPIADI, MONTI È STATO SAGGIO. NON È DECISIONE CONTRO ROMA, MA CONTRO CHI LA AMMINISTRA

“A mio parere la decisione del Presidente del Consiglio Monti di non firmare per le Olimpiadi a Roma è stata assai saggia. E non solo per ragioni economiche generali. Il punto vero è che la proposta non si reggeva in piedi per due ragioni di fondo. La prima è l’inaffidabilità totale del sindaco Alemanno, la seconda è che il progetto era confuso, poco chiaro sui costi, inconsistente. Fin dal primo giorno, inoltre, è apparso chiaro che le Olimpiadi erano viste da Alemanno e dal suo entourage, solo come una ghiotta occasione affaristica per i soliti noti. Non a caso da subito ha avuto il sostegno convinto solo di Unindustria Lazio. La responsabilità del fallimento dunque è tutta del Sindaco. E’ evidente che la sua spinta propulsiva per Roma non c’è mai stata. Anzi, la sua azione ha procurato alla Capitale d’Italia solo figuracce. Il progetto del Gran Premio è fallito e la prova fornita sull’emergenza neve ha dato il colpo di grazia. Come poteva fidarsi il presidente del Consiglio? La sua decisione non è contro Roma, ma contro chi la amministra. E’ stato saggio e accorto”.

3 Commenti

  • Valentino ha detto:

    Lungimirante la scelta di Monti. Le Olimpiadi a Roma avrebbero danneggiato anche un evento più importante per Roma, il Giubileo del 2025. Ora è indispensabile attivare la macchina organizzativa per il Giubileo. E, visto i tempi di azione in Italia, non è presto.

  • paolo ha detto:

    Ma non potevate dirlo prima che Monti esprimesse la sua volontà?
    Lo dite adesso.Ma un pò di coraggio ..no? e se avesse dato il suo assenso che dichiarazione avreste fatte, viva Monti le olimpiadi sono un buon viatico per rilanciare l’economia?
    Mai una cosa originale per tempo…arrivate sempre dopo.

  • Andrea ha detto:

    Non condivido. La decisione è di buon senso e non è contro l’amministrazione attuale, anche se fallimentare. Ovviamente un evento attuale in mano alla classe politica e dirigente attuale sarebbe stato un cataclisma per il territorio e le nostre finanze.

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