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“In questi ultimi 15 mesi, da quando ho l’onore di guidare il Pd del Lazio nella politica e nella vita del nostro partito e della ‘piazza democratica’ che era alla base dell’alleanza per il governo del Paese, è accaduto di tutto. Momenti belli, in alcuni casi straordinari come la partecipazione alle primarie per il premier, per il Parlamento, così come nella scelta del sindaco, e nel contempo la gestione della crisi di una Regione messa in ginocchio dalla destra, la decisione di mettere in campo una grande risorsa come Nicola Zingaretti e una nuova squadra di amministratori”. Lo scrive in una lettera inviata ai militanti e agli iscritti del Pd di Roma e del Lazio, il segretario regionale Enrico Gasbarra. “Un lavoro straordinario che ci ha portato, tutti insieme, ad ottenere meravigliosi successi, dalla vittoria a Rieti dove dopo18 anni siamo tornati al governo della città, allo storico risultato di ieri di Leonardo Michelini a Viterbo al ballottaggio dopo 21 anni di amministrazioni di destra, quindi al nuovo governo alla Regione, fino al voto alla Camera e al Senato nel Lazio. Un voto – prosegue Gasbarra – senza precedenti che ci ha permesso di arrivare al premio di maggioranza, visti i risultati non esaltanti in altre regioni. E momenti brutti, molto amari, dal trauma per il risultato del centrosinistra nazionale, alle confusioni della linea politica, allo schock nella scelta per il nuovo presidente della Repubblica. Senza dimenticare alla grandissima sofferenza con cui abbiamo dato vita al governo di servizio guidato da Enrico Letta”. Oggi, a poche ore dalla chiusura delle urne elettorali, insieme possiamo dire che il Pd a Roma così come nel Lazio è ancora la forza più credibile, più responsabile e con i migliori candidati che i cittadini hanno voluto premiare ad iniziare da Ignazio Marino. Siamo chiamati – prosegue la lettera – a ricostruire le nostre città così come la Regione, siamo chiamati a portar fuori dalla crisi le nostre comunità. Siamo chiamati a liberare la Capitale da Alemanno e dalla cattiva politica. Il risultato del Pd a Roma così come nelle altre sfide è la vostra vittoria. E’ la vittoria di chi è stato per ore nei gazebo, di chi ha piegato migliaia di volantini, di chi ha trascorso le notti a discutere, di tutti voi che avete dimostrato di essere più lucidi e più maturi di chi governa il partito. E’ la vittoria anche di un gruppo dirigente che ha capito prima di altri la necessità di mettere in campo un’azione politica nuova, non scontata come sono state le candidature di Nicola Zingaretti e di Ignazio Marino. Scelte spesso criticate – spiega Gasbarra – e che invece sono risultate fondamentali. Nello stesso modo sono stati spazzati via dal voto di domenica e lunedì i professionisti della zizzania, i profeti del voto disgiunto e di un Pd romano (27%) lontano da Marino che invece è stato sostenuto, con forza, da noi così come dal resto della coalizione, tanto da ottenere alla fine risultati identici. Il mio vuole quindi essere un ringraziamento per lo straordinario coraggio e la passione che avete messo in campo anche questa volta, ma la partita non è finita. Oggi – ammonisce Gasbarra – possiamo dire di essere arrivati primi, ma dobbiamo ancora vincere. Lo faremo il 10 giugno, lo faremo se ancora una volta saremo uniti, come vi ho sentiti in questi mesi in cui non mi avete mai fatto mancare al telefono, negli incontri o su facebook, la vostra amarezza, la vostra rabbia per gli sbandamenti del Pd, ma anche la forza, la determinazione e l’orgoglio dei nostri valori e delle nostre idee. L’astensione – conclude Gasbarra – di tanti nostri cittadini ci deve far stare con i piedi per terra, e attenti al grido cambiamento che il Pd deve raccogliere dando vita ad un congresso capace di aprirsi, di rinnovarsi e di costruire una nuova forma di partecipazione”.